La nascita del teatro dei pupi od “opra dei pupi”, così come lo conosciamo oggi, si attesta storicamente intorno alla prima metà dell ’800, tuttavia l’origine di questa forma di spettacolo “popolare” è ben più antica. In realtà non si può attribuire una vera data di nascita all’opera dei pupi, poiché essa è frutto di una lenta evoluzione che parte dalla tradizione dei cantari passando per i cantastorie o i “cuntastorie”. I temi e le storie trattati da quest’“opra”, ancora allo stato embrionale, sono gli stessi dei poemi epico-cavallereschi del ‘400 e del ‘500.
L’“opra dei pupi”, trae le sue storie dalle grandi epiche della letteratura classica. La Chanson de Roland (scrittore anonimo), l’Orlando Furioso (di Ludovico Ariosto), l’Orlando Innammorato (di Matteo Maria Boiardo) ed il Morgante (di Luigi Pulci), riadattati, semplificati nel linguaggio e nell’intreccio delle vicende divennero il canovaccio per narrazioni più dirette ed enfatiche. Influenzati dalle ispirazioni rinascimentale, dai gusti e dalle mode dell’epoca, i pupari hanno dato origine a paladini finemente ricoperti di armature.